Maria Cristina Crespo “Giardini della Memoria”
Maria Cristina Crespo
“Giardini della Memoria“,
Grottaglie (Ta), Castello Episcopio, nell’ambito della rassegna “MIRAGGI”,
un progetto di INTRAMOENIA EXTRA ART
a cura di Achille Bonito Oliva
e Giusy Caroppo, giunto alla V edizione.
Dal 3 luglio al 6 ottobre 2010
Il sito di Grottaglie, una città nota per la produzione di ceramica , legata alla tradizione ma proiettata nel futuro con la presenza nel territorio di industrie aerospaziali, è stato ritenuto adatto ad allestire un “Giardino della Memoria”, installazione che comprende una serie di vasi in ceramica a forma di ritratto, raffiguranti artisti e intellettuali, con all’interno le piante più amate dai personaggi.
Come in una galleria ideale sfilano veri e propri miti, come Van Gogh e i suoi girasoli, accanto a riscoperte, poeti dimenticati come Lucio Piccolo, protagonista del “Vaso della Plumeria”, la scrittrice Dolores Prato (Vaso della Rosa Muscata), la Marchesa Casati, quella vera, della Belle Epoque, musa e mecenate dell’arte (Vaso dell’Orchidea d’oro).
Dei girasoli, quelli veri presi nei campi e un po’ sciupati, Van Gogh realizzò più versioni, così come di molti altri fiori tra cui i crisantemi e il pesco. Il vaso di Lucio Piccolo contiene piante esotiche; il poeta visse con i fratelli in una specie di esilio volontario nella sua villa di Capo D’Orlando, nel messinese; la sorella era una botanica ed aveva trasformato il parco in un giardino lussureggiante.
La Marchesa Casati aveva dettato legge in fatto di gusto, sempre all’avanguardia, a cavallo dei due secoli, spaziando da Boldini al Dadaismo, passando per i Futuristi. Tutto era artificiale nel suo mondo, compresi i colori degli uccelli, li sceglieva albini per poterli poi tingere in tono con l’abbigliamento. Il suo vaso contiene piume nere e un’orchidea d’oro. Dolores Prato, autrice di un capolavoro, “Giù la piazza non c’è nessuno”, descrive dettagliatamente nel suo romanzo tutte le piante che incontrava da bambina in campagna, sui bordi della strada o al mercato; l’elenco è talmente meticoloso che ne è stato ricavato un “giardino letterario” rintracciabile su Internet.
Il ritratto della pittrice Frida Kahlo contiene al suo interno le piante tipiche del Messico come il peperoncino, Tina Modotti, la celebre fotografa italiana vissuta anch’essa in Messico, contiene le calle, un soggetto protagonista di molti scatti e anche di molti quadri di Diego Rivera, nei quali l’artista posava come modella, abbracciata a mazzi di calle.
Lo scrittore e artista poliedrico Jean Cocteau è ricordato per il suo soggiorno a Roma, dove realizzò con Picasso il balletto d’avanguardia “Parade”. Cocteau, molto legato a sua madre, le spediva cartoline con incollati piccoli frammenti di piante italiane, come l’olivo. Il suo vaso contiene l’alloro, il viburno, e una sola rosa rossa, simbolo della passione.
Un piccolo spazio è dedicato ai personaggi pugliesi, la scrittrice antropologa Rina Durante, che in una sua poesia, “Luna Otrantina” ricorda la bellezza dell’oleandro, e Don Tonino Bello, autore di bellissimi scritti, in odore di beatificazione, fondatore di “Pax Christi”, impegnato fino all’ultimo giorno di vita per la pace nei Balcani, contenente tralci di olivo.
Tutte le opere sono pezzi unici, modellati e poi dipinti, realizzati a due o tre cotture.
Maria Cristina Crespo
Testi Critici
- Achille Bonito Oliva “Teatrini dell’Ibrida Immagine”
- Achille Bonito Oliva “Il titolo sublime dell’arte e grottesco dell’opera”
- Paolo Moreno “Maria Cristina Crespo”
- Paolo Moreno “Legno, stoffa, specchio…” dalla rivista ARCHEO. download file PDF – 1 MB
- Angelo Capasso Maria Cristina Crespo, “Pittosculture”
- Maria Cristina Crespo “Maestra di Feticcetti”, (Il procedimento)
- Maria Cristina Crespo “L’opera d’arte è un trofeo d’amore”
- Nicola Dimitri “I piccoli e grandi misteri nelle opere di Cristina Crespo”
- Carlo Marcello Conti Maria Cristina Crespo “Senza sipario”
- Maria Cristina Crespo “Giardini della Memoria”